Spesso ancora oggi, popolarmente ed erroneamente, chiamato “linoleum”, il PVC o polivinilcloruro è una sostanza sintetica termoplastica ricavata dal cloruro di vinile.
Rigido allo stato puro, il PVC miscelato a prodotti plastificanti dà origine ad una delle più flessibili ed usate sostanze del mondo.
Potendo ottenere, con la sua versatilità, prodotti estremamente diversi, è da senpre ampiamente utilizzato anche nel campo delle pavimentazioni.
Il PVC per pavimentazioni viene genericamente suddiviso in due grandi tipologie: omogeneo ed eterogeneo.
- Il PVC omogeneo è ottenuto o con la tecnica della calandratura (due o più cilindri compattano una miscela di pvc, cariche minerali e coloranti dando origine a teli di vario spessore), o con la tecnica della pressatura (il pvc in granuli viene pressato in uno stampo surriscaldato per dare origine a piastre di vario spessore).
Il “tutto strato di usura” è la caratteristica principale del PVC omogeneo, mentre il rapporto tra pvc e cariche minerali determina il grado di “bontà” del prodotto: in generale, più aumentano le cariche minerali a discapito del pvc, più avremo un prodotto meno duttile e quindi più soggetto ad essere usurato e sporcato.
- Il PVC eterogeneo è ottenuto con la tecnica della spalmatura, che consiste nello stendere diversi strati di pvc (diversi tra di loro) su un’armatura di fibra di vetro. Il risultato è un “sandwich” detto cushion che permette di riprodurre qualunque tipo di effetto (parquet, ceramica, disegni geometrici ecc.).
Lo strato inferiore (a contatto del piano di posa) è generalmente realizzato in pvc espanso molto adatto a ricevere e contrastare le sollecitazione del calpestio; la parte centrale è costituita da più strati di pvc (spesso stampati) stesi, come detto, su di un’armatura in fibra di vetro o poliestere atta a garantire una buona stabilità meccanica, mentre la parte superiore (a contatto con gli agenti usuranti) è costituita da uno strato di pvc puro e trasparente che, a secondo dello spessore (generalmente da 0,15 mm. a 0,7 mm.), determina il grado di bontà del manufatto.
A questa categoria di prodotti in pvc appartengono le pavimentazioni denominate LVT (Luxury Vinyl Tiles)
Si tratta di pavimenti costituiti da doghe e piastre generalmente autobloccanti (tecnologia UNICLIC) riproducenti i decori dei parquet, delle ceramiche, dei marmi e delle pietre. Di basso spessore (ca. mm 5) e di ottima resistenza superficiale (ca. mm 0,55 di pvc puro), sfruttando la lorio versatilità e la loro robustezza, stanno ottendo un lusinghiero successo sia in ambito contract/commerciale che domestico. Sono molto indicati nelle ristrutturazione dove ci cerca di coprire anziché sostituire (vedi alla voce “i nostri prodotti”).
Recentemente, soprattutto nei prodotti più performanti, la superficie dei pvc (sia omogenei che eterogenei) viene trattata con resine poliuretaniche (PUR) che, impedendo allo sporco di insinuarsi nelle microporosità delle mescole, danno origine a pavimenti più difficilmente sporcabili. Va detto che l’iniziale superiore costo di questo trattamento è ampiamente compensato dalla riduzione dei costi di manutenzione in quanto i pavimenti così trattati non necessitano di stesura di cera metallizzata
L’assoluta versatilità del PVC ha permesso, e permette, di realizzare pavimentazioni il cui limite di proposta e sviluppo è dettato soltanto dalla fantasia. Colori in tinta unita, colori cangianti, colori variegati e sfumati; disegni di ogni forma e colore; superfici lisce, a bolli, goffrate, bisellate, ecc.; applicazioni che vanno dai più modestri utilizzi (il copripavimento di un ripostiglio) alle più importanti ed ardite applicazioni (il pavimento di una sala operatoria o di una sala comandi di una centrale nucleare). La resilienza del PVC, cioè la sua capacità di deformarsi a seguito di una sollecitazione (il camminare, il saltare, la caduta di un oggetto ecc.), e di riprendere immediatamente dopo la forma originaria, garantrisce una elasticità ed un confort di gran lunga superiori ai pavimenti “duri” (ceramica, marmo, pietra ecc.). Modificando, o additivando, la mescola, si ottengono poi pavimenti in pvc con ulteriori importanti caratteristiche: pavimenti antistatici (diminuzione a pavimento della corrente elettrostatica) adatti per centri elettronici, laboratori di analisi ecc.; pavimenti conduttivi (dispersione quasi totale delle cariche elettrostatiche) adatti per sale operatorie, sale radiologiche, poligoni di tiro ecc.; pavimenti acustici (drastica riduzione del passaggio del rumore) adatti per ospedali, case di cura, asili, ecc.; pavimenti antiscivolo (superficie con granuli di carburo di silicio) adatti per docce, mense, case di riposo, ecc. Se a tutto ciò aggiungiamo caratteristiche quali l’isolamento termico, la leggerezza, la durabilità, l’economicità, la riciclabilità e l’innocuità, otteniamo una completezza di proposte che nessun altro pavimento può vantare. Queste uniche caratteristiche, da sempre, fanno preferire i pavimenti in pvc nelle grandi utilizzazioni (dette contract) quali scuole, ospedali, laboratori, aeroporti, palestre, campi sportivi al coperto, ecc.
A posa ultimata, è buona norma stendere una soluzione di cera metallizzata specifica per pvc. Questa emulsione, oltre a chiudere le microporosità della superficie altrimenti riempite dallo sporco, protegge il pvc dal calpestio e crea un effetto lucido o semilucido (a seconda della passate) molto gradevole. Come ricordato nella voce “Caratteristiche”, i pvc trattati superficialmente con poliuretano (PUR) non necessitano di stesura di cera metallizzata. La pulizia giornaliera, o plurisettimanale, verrà effettuata con un panno inumidito con detergenti neutri (eventualmente autolucidanti). A seconda dell’usura, si dovranno poi effettuare pulizie straordinarie (una, due volte all’anno) utilizzando la monospazzolatrice dotata di opportuni feltrini idonei a rimuove lo sporco ed i residui delle emulsioni. Si procederà poi alla stesura di una nuova ripresa di cera metallizzata. (No pavimenti trattati PUR).